C’è chi sale e c’è chi scende…

Quello della telefonia mobile resta “un ambito altamente concentrato”. I tre operatori principali in Italia (Tim, Vodafone e Wind Tre), con quote tra loro relativamente simili (intorno al 30%), rappresentano, da soli, quasi il 90% del mercato.

Secondo l’Autorità garante delle comunicazioni però “va osservato come nel 2020 Tim e Vodafone abbiano perso nel complesso 3,8 punti percentuali a favore di Iliad e degli Mvno che ne hanno guadagnati 3,5 (4,6 se si considera il solo segmento residenziale)”.

Nel mercato della rete fissa, invece, anche se in decisa flessione, Tim detiene ancora una quota superiore al 50%.

Nel 2020 nel segmento mobile, WindTre è l’operatore market leader con una quota di mercato del 30,7%, seguito da Tim (29,6%) e da Vodafone (28,4%). Cresce Iliad di 2 punti percentuali.

I dati Agcom evidenziano anche come il mercato, nella crisi economica dovuta alla pandemia, abbia rivolto particolare attenzione alle offerte low cost, segmento nel complesso maggiormente presidiato dai medi e piccoli operatori. Difatti, con riferimento agli operatori mobili virtuali (MVNO) si è registrato in generale un consistente aumento del fatturato (+19,4%) con un giro di affari arrivato a superare i 700 milioni di euro. Tale risultato è stato raggiunto grazie alla crescita di operatori come CoopVoce (+43%), Fastweb (+21,8%) e Poste Mobile (+15%), che rimane leader del segmento. Con riguardo alle quote di mercato nei due segmenti voce e dati, Vodafone, pur mantenendo il proprio primato nel segmento voce (38,8%), perde 1,7 punti percentuali, mentre nei servizi dati Iliad ne guadagna 3,7, arrivando a sfiorare il 9%.

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